In questi giorni in cui nelle scuole italiane e nelle Università c’è un grande fermento, non è infrequente vedere nei vari TG qualche melenso cronista che intervista qualche dei giovani liceali, chiedendo le ragioni della protesta; naturalmente, tra tutte le interviste fatte e le risposte avute, si manda in onda la risposta del ragazzo più sornione, più distratto, meno acculturato e meno interessato, sicché alla domanda di quale sia la motivazione della protesta, si sente la candida risposta “Non lo so” o si sentono risposte consimili tipo “Protestiamo per la Finanziaria”; in realtà quelle risposte sono state date in casi isolati, presi appunto con le pinze dai vari TG. La conclusione del servizio è ovvia: la protesta non farà molta strada. Invece la protesta farà moltissima strada, specie per il fatto che il Presidente del Consiglio, come se non avesse mai davanti figli sedicenni e diciottenni, ha detto che è ora di finirla con le proteste, i sit-in e le occupazioni. Sembra un invito a nozze per questa generazione.
Certo anch’io penso che tutti questi ragazzi e giovani delle scuole e delle Università non abbiano un’idea chiara di ciò che si sta tramando alle loro spalle, ma penso anche che è importante la voglia di ribellarsi e che, strada facendo, un´idea propria se la faranno, e se la faranno insieme agli altri, sempre che non si accontentino degli slogan.
Si sa che la riforma taglia le spese per risparmiare, ed escogita maestri unici e disciplina perché il maestro unico costa meno e addirittura la disciplina è gratis. Ma il ministro non ha messo in conto che niente è più gratuito della ribellione. Comincia a circolare tra i giovani una nuova idea: “Il sapere non è una mercanzia”; non è solo una bella frase, perché, se questi ragazzi la prendono sul serio, vuol dire che aspirano al sapere, e che lo vogliono liberare, un po´, dalle “bancarelle del mercato” (l’espressione è di Adriano Sofri in questo interessantissimo articolo).
giovedì 16 ottobre 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento