venerdì 31 luglio 2009

UN PUTTAN PARTY A PARIGI

In un locale parigino ha luogo il primo "puttan party all´italiana", con la D´Addario guest star e dedica, non si sa quanto canzonatoria e quanto celebrativa, "a Silvio". Vengono in mente i gadget sulla mafia, e tutta la dubbia allegria che circonda l´italianità deteriore. I lettori dei quotidiani di destra e gli ascoltatori di quasi tutti i telegiornali non lo verranno mai a sapere, ma il mondo sghignazza, e parecchio, sulle festicciole del nostro premier. Al pregiudizio antitaliano non pare vero trovare conferme così autorevoli della fanfaronaggine sessuale del maschio tricolore, cose da film con Buzzanca però trasferite nelle stanze delle istituzioni. Con dettagli che gli sceneggiatori di Buzzanca, per quanto scafati, nemmeno potevano intuire, perché ricambiare la disponibilità di una signorina con la promessa di un seggio europeo, o di qualunque altra carica politica, è cosa che strabilia perfino i più incalliti detrattori del signor B. Nonostante la progressiva abitudine al peggio, ogni volta che ci pensiamo ci viene male e ci viene rabbia, perché italiani anche noi e non disponibili a subire quel cliché umiliante. Ma non possiamo certo biasimare gli stranieri, che non essendo coinvolti possono tranquillamente scegliere, tra il tragico e il ridicolo, il ridicolo.

Michele Serra, la Repubblica 31lug2009

martedì 21 luglio 2009

VUOI RICICLARE ? NON C'E' POBBLEMA !!!


Tu dici ‘scudo fiscale’ e pensi subito allo Stato, che con una spada laser, tipo guerre stellari, si lancia contro i criminali e riciclatori di denaro sporco di tutte le risme. E invece lo Stato questa volta sceglie una spada di latta, come quella con cui si giocava da bambini. Il discorso è semplice. Dunque: “Tu hai soldi sporchi all’estero; bene, io Stato ti faccio il condono, cioè di dico di riportare i soldi in Italia e ti rilascio un bel certificato, in cui si dice che quei soldi sono puliti; io Stato per il disturbo mi prendo solo il 5-10%; pensaci bene perché, se affidi i soldi a una banca che ‘lava’ denaro sporco, gli devi dare minimo il 40%”. Lo Stato dunque diventa un … riciclatore di stato, e, anziché dare la caccia agli evasori dentro e fuori l’Italia (imposizione fiscale di minimo il 40%), e fare guerra a coloro che hanno proventi illeciti (contestazione di reati di mafia e di crimini vari), fa agli uni e agli altri due regali (primo: soldi in Italia e quindi a portata di mano; secondo: non perseguibilità dei reati ascritti). Così vanno le cose, mentre qualche boccalone, guardando il TG1, pensa che con lo ‘scudo fiscale’ entrerà in Italia una somma stratosferica, che metterà fine a tutti i nostri problemi di finanza pubblica e di criminalità organizzata.

giovedì 16 luglio 2009

VU' CUMPRA' IN VATICANO

Sulle frequentazioni del Premier, la Chiesa, com’è noto, in un primo tempo ha reagito, e oggi ne intuiamo il motivo; non solo è intervenuto il prestigioso organo della CEI con le parole di Mons Crociata («Degrado morale e libertinaggio: bisogna reagire») ma anche in vari giornali parrocchiali e diocesani si è notata una «Lettera aperta a Berlusconi: tra confusione e immoralità» e si i sono lette, in questi ultimi mesi, queste frasi: «Basta eccessi e derive, gli italiani chiedono coerenza e sobrietà». «Una privacy che non si può nascondere». «Le vicende che coinvolgono il premier gettano molte ombre sulla credibilità del Paese: speriamo di uscire presto da questa melma». «Il re è nudo?». E’ chiaro che Berlusconi ha avuto paura di perdere l’elettorato cattolico e allora fa al Vaticano una offerta che che non si può rifiutare: una legge urgentissima e ultrabigotta sul fine vita, in cambio di uno smorzamento di toni da parte della Chiesa o addirittura di un ‘Licet’ sulle sue abitudini perverse. Ed ecco che la legge, approvata dal Senato lo scorso 26 marzo, nelle ultime settimane ha avuto una improvvisa e incredibile accelerazione nel percorso verso la Camera. Ben presto si arriverà al rush finale. E allora, alla luce di tutto questo, mi sembra che lo scandalo delle indulgenze ai tempi di Leone X sia un innocente gioco a monopoli rispetto al degrado politico e morale che stiamo vivendo. Per quanto riguarda la Chiesa, forse occorrerebbe che Cristo redivivo, in carne e ossa, entrasse dentro il tempio e, con un lungo scudiscio, ne scacciasse fuori i briganti.

martedì 14 luglio 2009

LA POTEMKIN SUL NAVIGLIO


L’ultima trovata della Lega è che i ‘lumbard’ vogliono una loro Cinecittà, per potere sfornare i loro buoni e autentici ‘cine-panettoni’, ma soprattutto per dare lustro alla loro gloriosa storia di questi ultimi anni, da quando per esempio si è istituita la neo-religione del dio Po, di cui Bossi, nelle vesti di gran sacerdote, è andato a raccogliere l’acqua con una ampolla. Ovviamente verranno messe in soffitta pellicole di attori e registi ‘terroni’ o nati o vissuti nella Roma ladrona come Fellini, Zavattini, Olmi, Soldati e Luchino Visconti, e si realizzeranno capolavori quali ‘Un americano in Brianza’, ‘Polenta, amore e fantasia’ e ‘Ritratto di famiglia a San Babila’; nascerà anche la Nouvelle Vague della Padania, e naturalmente nelle scene d’amore la canzone di sottofondo sarà ‘La bella Gigogì’. Ma la cosa più sorprendente sarà un film in cui, per ridare valore guerresco ai celti padani, si vedranno sul naviglio le grandi manovre della corazzata Potemkin, per dimostrare che il comunista Sergej M. Ejzenstejn era un pirla matricolato e che è ben meritata la battuta del Fantozzi di turno.