mercoledì 25 marzo 2009

LEGGI ESQUIMESI PER L'AFRICA

Il colpo d´occhio antropologico sull´assemblea dei vescovi italiani precede di molto ogni giudizio ideologico. Un consesso di soli maschi e di soli anziani. Il sunto perfetto di ciò che rimproveriamo di continuo alla politica e al potere: mantenere a debita distanza le donne e i giovani, con l´evidente aggravante che qui le donne sono istituzionalmente escluse dal sacerdozio, e un giovane per diventare vescovo deve prima smettere di essere giovane.
Il paradosso è che una siffatta composizione del potere, che espelle dal proprio corpo materiale metà dei viventi (le femmine) e la porzione più attiva e longeva della società (i giovani), si ritiene in dovere di pronunciarsi soprattutto su una questione, l´eros, che è certamente più congeniale agli esclusi (giovani e donne) che agli inclusi (maschi anziani tenuti al voto di castità). Non crediamo di mancare di rispetto ai vescovi facendo notare che, così come li si vede nei telegiornali, il primo pensiero è che l´eros non è il loro ramo. E che l´ostinazione con la quale sentenziano in materia appare, vista dall´esterno, davvero autolesionista, per l´inevitabile astrazione dell´approccio e per la conseguente mancanza di simpatia con gli umani. È un po´ come se un parlamento esquimese pensasse di legiferare per un paese africano.
(Michele Serra.laRepubblica 25.3.200)

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