martedì 23 settembre 2008

UN PROGETTO SCOLASTICO...CREATIVO


[…] Ogni giorno esce un trafiletto sulla scuola sempre della ministra Gelmini o di qualche suo estimatore che desta in me stupore e rabbia. Ci si è messo anche l’ex ministro Berlinguer a darle ragione come se lui non avesse fatto nulla per infierire si di essa come i suoi predecessori e i suoi successori: tutti con ricette belle e pronte per cambiarla, in meglio dicono, pur essendone fuori da secoli o non conoscendola affatto.
Vi ricordate il famoso concorsone di Berlinguer? Qual era lo scopo? Non me lo ricordo neppure… Ah, si: verificare la professionalità dei docenti e retribuirli di conseguenza. Era una prova scritta e l’avrebbe superata come al solito il più furbo, avendo saputo copiare l’argomento assegnato. Era talmente “stupido” (il concorsone s’intende) che vi fu un’opposizione talmente forte da creare un dissenso corale, organizzato anche dai sindacati vicini alle sue posizioni politiche e da tutti i docenti. Si può essere più ciechi di così? Ma dove vive questa gente? Su di un altro pianeta e guarda alla nostra scuola con un cannocchiale. Vede i particolari, ma non ha una visione globale dell’istituzione scolastica che con determinazione e competenza fa il suo lavoro e il suo dovere. E’ come visitare un bosco e dire che un albero sta invecchiando, mentre tutt’intorno nascono nuovi e vigorosi virgulti.
Adesso la Gelmini, dopo aver preparato il decreto legge sul docente unico, ha annunciato e sta preparando un altro decreto per l’accorciamento dell’orario scolastico nelle scuole superiori perché, sostiene, non è la quantità delle ore d’insegnamento a migliorare la scuola, ma la qualità. E che vuol dire? Chiedo a voi i lumi necessari per capire. Perché allora nelle fabbriche si chiede un orario più lungo e più flessibile? Io quando porto la mia macchina al lavaggio a mano non dico agli addetti: “Fate presto!” Ma che la puliscano e la lavino in tutte le sue parti, anche le più nascoste. Occorre più tempo, è vero, ma l’auto esce dal lavaggio più pulita e più lucente.
Sono esempi al limite del paradosso? Può darsi, ma l’idea è proprio questa: mettere in rilievo i paradossi degli altri, i quali non fanno altro che esprimersi per paradossi solo per dire stupidate e “meravigliare” con le loro uscite “paraintelligenti” i tanti gonzi che stanno lì ad ascoltarli a bocca aperta. Pare che la ministra sia un’amante delle classifiche; prima ha suddiviso gli insegnanti in buoni e cattivi, naturalmente buoni quelli del nord e cattivi quelli del sud, ora suddivide le materie in importanti e meno importanti o addirittura trascurabili. Qual è il criterio? Ho l’impressione fondata che si nutra di luoghi comuni, definendo l’italiano una materia importante, il che mi sembra talmente evidente da non spenderci nemmeno una parola per definirla un’incompetente di quattro cotte, e meno importante. Che cosa? La storia dell’arte, l’educazione fisica, la musica, ecc.? Posso permettermi di cambiare nome alla ministra? Invece di miss Gelmini, miss Ghigliottina? Perché da tutto questo deriva solo un ulteriore taglio alle classi e ai docenti. Eh che! A 33 anni, gentile com’è, si mette a fare la boscaiola?
Non si fa altro che denigrare la scuola, sempre per sentito dire, anche dagli analfabeti patentati solo perché i ministri o la ministra, presi dal sacro fuoco delle riforme, si consentono di dire quello che non hanno il diritto di dire, soprattutto per la loro ignoranza. Si butta continuamente fango su di essa e sui docenti senza sapere che vi operano fior fiori di insegnanti che hanno sostenuto concorsi, corsi di perfezionamento, master e anni e anni di lavoro sul campo. Certo che vi sono alcune difficoltà. Anche nelle migliori famiglie esistono le difficoltà vuoi economiche, vuoi psicologiche, vuoi di rapporti tra marito, moglie e figli. Anche nelle aziende ci sono le difficoltà. L’Alitalia è un luminosissimo esempio, determinato in buona parte proprio da questo governo. Che si fa? Si dichiara il fallimento? Si arriva alla bancarotta? Il buon senso suggerisce di mettere in atto tutti gli strumenti per evitare crisi e crolli irreversibili, altrimenti non si né un buon amministratore, né buoni genitori, né un buon ministro. Da un recente rapporto dell’ISTAT risulta che gli insegnanti di ruolo, ossia con contratto a tempo indeterminato negli ultimi anni sono diminuiti di oltre cinquantamila unità, mentre quelli a tempo determinato sono aumentati di circa settantamila. E non è vero che le classi sono formate da pochi alunni, anzi in questi ultimi tempi sono aumentate di numero, molte rasentano le trenta unità non in difetto, ma in eccesso. Solo nei piccoli centri c’è qualche acriticità in fatto di numeri. E che si fa? Le classi, anche se con pochi alunni, si sopprimono, creando più analfabetismo di quanto già non ve ne sia? Dov’è la ministra delle pari opportunità? Fa la “peripatetica” (nessuno si offenda se do della peripatetica alla ministra Carfagna. Socrate chiamava la “sua scuola peripatetica” perché l’insegnamento avveniva passeggiando, appunto) lungo le strade d’Italia per contare le prostitute che esercitano il mestiere più antico del mondo? Sapete quante classi si formerebbero? E non sarebbe neppure una cattiva idea!
Un docente ascoltato per radio stamattina diceva: “Ma ci lascino lavorare in pace! Non è possibile che chiunque arrivi al ministero dell’istruzione sia animato dal sacro fuoco del cambiamento credendo di far bene. E’ solo distruzione. Nient’altro!” Termino con le stesse parole, aggiungendo solo una piccolissima osservazione: la scuola è anche pane per tanti lavoratori! E’ una vergogna?

In: http://www.mentecritica.net/la-scuola-non-e-tutelata-tutti-le-stanno-addosso/il-bello-della-politica/lupoalburnino/6950/

domenica 21 settembre 2008

A CHE SERVE UN GOVERNO?


Secondo l’opinione di tutti, un sistema politico repubblicano, parlamentare e democratico, nato da una lotta lunga e sanguinosa contro un regime totalitario, ha come unico obiettivo il benessere di tutta la popolazione. Questa è l’opinio ocmmunis, ma non sembra la risposta di Bossi, Gelmini e soci, che hanno fatto finora quanto potevano per tutelare gli imprenditori a danno dei lavoratori, per dividere ciò che faticosamente la storia ha unito, per colpire la scuola e la giustizia, far pagare ai poveri lo scialo dei ricchi, in una parola, favorire individui e classi sociali a danno di altri individui e di altre classi sociali; cosicchè solo benestanti, imprenditori e delinquenti ritengono che nella storia della Repubblica non si sia mai visto un governo migliore.
Anche il papa, del resto, che critica ad ogni piè sospinto la piaga del relativismo, difende il Governo e giunge a sconfessare la sua stampa "progressista" quando s'azzarda ad attaccare Gelmini, La Russa e Bossi.
Noi vorremmo vorremmo che questi signori ci spiegassero in virtù di quale filosofia di governo ripropongono al Paese la formula scellerata per la quale ieri il Mezzogiorno, abbandonato a se stesso dallo Stato in attesa di essere trainato dallo sviluppo del Nord, vide nascere quella "Questione Meridionale" che non si risolve certo col rinnovato egoismo del federalismo fiscale. Dovrebbero spiegarci con chiarezza quale filosofia di governo ci sia dietro il censimento dei Rom, che ricorda così da vicino la miseria morale delle leggi razziali; noi, che conosciamo le conseguenze prodotte sul presente dalle scelte passate - e temiamo, perciò, per il futuro - noi vorremmo che ci spiegassero in nome di quale profonda e nuova concezione della vita e della storia ritengono di poter ricondurre la scuola ai tempi di Gentile ed evitare, nel contempo, i guasti prodotti dal pensiero fascista.
Noi siamo convinti che siamo davanti a una specie di mutamento del potere; infatti gli interessi economici di una classe stanno soffocando la politica e i devastanti poteri di persuasione dei mass media stanno diffondendo a livello planetario questo nuovo credo pernicioso. E' per questo che chiediamo a Gelmini, Bossi, Carfagna e La Russa quale filosofia di governo c'è dietro la continua manipolazione della realtà (vedi Radio, Tv e anche giuornali); quale dottrina dello sviluppo renda morale una politica che sottopone l'etica alle leggi del mercato e alla logica del profitto. Per farla breve, noi vorremmo che Gelmini e compagni rispondessero a una domanda: A che serve un governo?

giovedì 18 settembre 2008

L'HA DETTO LA TELEVISIONE...




IL COLORE DEL CRIMINE

Che bel quadretto di fraternità, la rivolta di Sant´Angelo contro l´arrivo di un pugno di migranti in attesa di asilo politico. Alla radio una signora si lamenta che la recinzione del ricovero è troppo bassa. Un´altra spiega perché non li vogliono accogliere: rapinano ammazzano e rubano i bambini. Il giornalista chiede: «Ma scusi, come lo sa?». Risposta: «In televisione non si vede altro». Che bello, la televisione ha insegnato l´italiano a tutti, e finalmente anche il criterio sicuro per distinguere i criminali: dal colore della pelle. Intorno alle recenti misure antiprostituzione di strada si disputa: ma qual è l lunghezza giusta della minigonna per capire se una è prostituta, e che atteggiamento deve tenere? Inutili sofismi: se si vede che è straniera si vede che è prostituta, in televisione non si vede altro. La legge non può dirlo esplicita perché se no l´Europa protesta, ma noi italiani ci capiamo al volo.





su: laRepubblica Palermo 17 Settembre 2008

giovedì 11 settembre 2008

Di tutta l'erba un....Fascio


“Farei un torto alla mia coscienza se non ricordassi che altri militari in divisa come quelli della Nembo dell’esercito della Rsi, dal loro punto di vista combatterono credendo nella difesa della patria opponendosi nei mesi successivi allo sbarco degli anglo-americani e meritando il rispetto di coloro che guardano con obiettività alla storia d’Italia”.
Queste sono le parole pronunciate dal Ministro della Difesa on. Ignazio La Russa in occasione della cerimonia per l’anniversario della difesa di Roma, rendendo quindi esplicitamente onore ai soldati dell’esercito della Repubblica Sociale Italiana.
Subito, appena udite queste frasi e ancora prima di iniziare a pensare, è esplosa in me la rabbia. Una rabbia densa, una collera quasi primitiva e ho provato un intenso desiderio di avere fra le mani questo spregevole individuo, capace di tanto abominio. Recuperate le facoltà mentali e ristabilita la connessione con il cervello, ho iniziato a riflettere, cercando di capire di che razza di coscienza stesse parlando il ministro? Quale tipo di coscienza può ritenersi soddisfatta dall’affermare che militari fascisti repubblichini siano da reputare paladini della patria al pari di tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita in nome di un ideale alto e nobile come la democrazia, imputando le eventuali differenze a candide divergenze di punti di vista? La risposta è giunta in un lampo: la coscienza di un fascista!!
Il periodo del becero revisionismo è iniziato da qualche anno ed ogni occasione è buona per assestare una spallata. Già i risultati si percepiscono, poiché l’indignazione è sempre più blanda e diluita. Tesi che un tempo avrebbero scatenato roboanti cori di protesta e spinto l’intera nazione a manifestare compatta il proprio dissenso, oggi vengono spacciate quasi impunemente, senza clamore. Solo qualche bisbiglio contrariato qua e là. Essi sono pazienti e tenaci, sono consapevoli del fatto che goccia dopo goccia il solco nelle menti degli italiani diverrà sempre più profondo ed i ricordi torbidi e confusi.
In questo paese si danno per scontate troppe cose, come ad esempio la conoscenza della storia patria e la condivisione dello spirito antifascista che ha gettato le basi di questa nostra Repubblica. La realtà è però assai diversa da come la si crede. Le occasioni per parlare di quel periodo fondamentale del nostro passato ed in particolare della Resistenza sono sempre più rare, mentre la memoria scolpita nella carne e nelle ossa svanisce con i nostri nonni.
La deriva verso una rivisitazione ed una falsificazione degli eventi è avviata e gli anticorpi che possano evitare l’evolversi di tale processo degenerativo sono sempre più fragili e sparuti.
Io condanno La Russa per aver sostenuto che assassini rimasti fedeli ad un tiranno sanguinario e senza scrupoli, dopo venti anni di dittatura, di crimini e brutalità, con un paese violentato ed un popolo prostrato da una guerra assurda, siano da accomunare a coloro che hanno lottato affinché l’incubo avesse fine e perché gli italiani riacquistassero dignità e libertà. Le diversità sono molteplici e mastodontiche, come diversa è la vita dalla morte. Condanno l’eversione insita nel suo ragionamento e l’insulto imperdonabile in esso contenuto.
Chiedo quindi le dimissioni di questo personaggio che con le sue uscite estemporanee cerca di recuperare credito su quelle frange estreme dell’elettorato del suo partito deluse e stupite dalla svolta buonista e centrista imposta dal tanto vituperato (in passato) Berlusconi.Una persona che usa questi mezzi mestatori e opportunisti a mio parere è indegna di rivestire la carica di Ministro della Nostra Repubblica.

domenica 7 settembre 2008

IGNAZIO LA RUSSA DIFFIDATO A VITA


Ignazio La Russa non potrá più seguire nemmeno una partita di briscola col morto che si terrá al bar di fronte casa sua. Lo ha stabilito la procura federale del Coni, dopo aver ascoltato le dichiarazioni del ministro ai danni del capo della Polizia, oltre che osservato attentamente i tratti somatici del ministro della Difesa.
Maroni, venuto a conoscenza dei fatti, ha espresso solidarietá al ministro di An: «Povero Ignazio, rimanere a casa la domenica non deve essere semplice ma sempre meglio che tornare nella sua Catania». L’esponente missino teme di esser vittima di un complotto organizzato dal capo della polizia con la complicitá del ministero degli Interni dopo le pesanti dichiarazioni dei giorni scorsi. Manganelli ha tenuto a precisare che oltre ad aver goduto davanti alla sentenza che ha colpito La Russa non ha fatto altro.
Parole di affetto al ministro sono arrivate dal centrosinistra. Il leader del Pd, Veltroni ha ipotizzato 10 partite a porte chiuse del Catania, a casa La Russa. «Serenamente – ha spiegato l’ex sindaco di Roma – verranno spostate macchine blu e vasi medievali. Stará nella sensibilitá dei calciatori non calpestare le cacche dei due mastini regalatigli da Bossi».
Ancora più esasperata la compassione della sinistra radicale. Così Paolo Ferrero ha commentato l’episodio. «Credo che in un qualsiasi Paese democratico debba essere garantita ad un cittadino qualsiasi la possibilitá di tifare per la propria squadra di calcio. L’ultrá appartiene ad una classe sociale disagiata. Noi di Rifondazione ci batteremo affinché queste persone frequentino gli stadi anche se forniti di fucile, bombe a mano e…». Il resto della dichiarazione non lo sapremo mai, il cronista preso da sgomento, gli ha tolto il microfono di bocca.

lunedì 1 settembre 2008

LA GRANDE CASERMA


Per il Ministro Gelmini il problema della scuola italiana è il bullismo. La soluzione: grembiulino e voto in condotta; si sa ormai da un po'.
Ovviamente maggiori finanziamenti per gli stipendi degli insegnanti, un allargamento del corpo docente, una razionalizzazione delle spese, sono quisquilie, non servono, non hanno senso. Ha senso invece una riforma ‘ammazza-Università’, inserita in un comma della finanziaria, così magari nessuno se ne accorge….
Ma c’è di più. Per affrontare lo sfascio della nostra istruzione e limitare gli sprechi non serve finanziare la ricerca per evitare la fuga dei cervelli; molto ma molto meglio reintrodurre l'educazione civica. Come mai? Lo ha fatto quel brutto comunista di Zapatero; possibile che lo faccia anche Silvio? Tranquilli, l'operazione è di facciata, ed è presto detto perché.
Grembiule e voto in condotta alle elementari mi sembrano il primo passo verso una irregimentazione. Non per niente la cosa piace tantissimo alle associazioni di genitori e studenti pseudocattolici, che hanno tanta nostalgia delle bacchettate sulle nocche. Per questi signori, si sa, l'unico modo di riportare la disciplina consiste nel picchiare duro (magari di manganello), non ne conoscono altri. Metodo che piace alle menti semplici: per questo lo stanno facendo anche con gli immigrati.
Invece di indire una campagna che cambi la percezione dell'importanza sociale degli insegnanti, che ormai sono considerati meri accessori dell'edificio scolastico, questi inquadrano i pupi e li minacciano di bocciatura se non si conformano ai dettami morali di chi è sopra di loro. Certo, il voto di condotta c'era anche quando andavo a scuola io, ma la differenza è che non c'era un governo autoritario con voglia di totalitarismo.
Oggi si assiste, anche alla scuola elementare, all'aggressione verbale della maestra da parte del genitore, presente il bambino, per un voto non all'altezza. Ricordo che se prendevo un voto scarso, a casa erano guai…In questo contesto, mi spiegate a che serve il voto di condotta?
Educazione civica, dicevamo. Luciano Corradini, pedagogista di fama e presidente del gruppo di lavoro ministeriale che dovrà redigere le linee guida da inviare agli istituti, dice: “La Costituzione è il giacimento, in gran parte inutilizzato, dei principi e dei valori su cui si regge una cittadinanza che sia proponibile alle nuove generazioni, dal piano locale a quello mondiale. Da qui la scelta di riscoprirla nella scuola.” Ah, sì? Per dimostrare coerenza il signor Corradini dovrebbe presentare le dimissioni, perché pochi governi nella storia della repubblica (o in quella di qualsiasi repubblica europea) con la Carta costituzionale ci si sono puliti il c… con così maschio vigore (Lodo Schifani e poi Alfano, che ci rendono diseguali davanti alla legge; guerra contro l'Iraq e l'Afghanistan che viola l'Art. 11; la separazione delle carriere di magistrati e PM che annulla la separazione fra i poteri dello Stato istituisce di fatto un regime; le varie censure come l'editto bulgaro che viola l'Art. 21; devo continuare?).
Proprio date queste premesse, mi chiedo: EDUCAZIONE CIVICA?
DELLA GENTE COSI'? Cosa insegneranno? Disprezzo della legalità?
Il primo a introdurre l'educazione civica nei programmi fu Aldo Moro, nel 1958. Lo fece per depurare i libri di testo e la mente dei ragazzi dalla propaganda fascista.
Il brutto è che la stessa educazione civica può essere strumento di propaganda. Da un governo di corrotti e corruttori, mafiosi, piduisti e quant'altro, non mi aspetto di meno. Attendo di leggere le linee guida per capire se stiamo assistendo alla rifondazione dell'Ordine Nazionale Balilla o che altro. Nel frattempo direi che ogni sospetto è legittimo.
Se avete dei figli in età scolare state molto, molto attenti a quello che impareranno da ora in poi... vabbé, ma che parlo a fare: spesso è colpa vostra; che invece di chiedervi perché vostro figlio fa il bullo, andate a pestare il prof. se lo rimprovera. Non vi balena qualche volta l’idea che in questo modo vi mettete la dignità sotto i piedi?

(*) Liberamente tratto da: http://www.talkinrapper.com/2008/09/diseducazione-civica.html