mercoledì 17 giugno 2009

GHEDINI FOR EVER


Coloro che si sentono orfani dell’avv. Taormina tirino un sospiro di sollievo; il nuovo astro che sorge nella giurisprudenza italiana si chiama Ghedini, il quale con sussiego tra l’avvocatesco e il politico cita – con la stessa compunzione con cui si recitano pater e gloria – l’innocenza e la buona fede del Capo. Però la sua specializzazione sono le arringhe che meritano il nobel per la brevità, in quanto consistenti di sole tre parole: ‘Ma va là!’, arringa più volte pronunziata davanti a Santoro, che era indeciso se inserirlo nella Nuova Edizione Illustrata del Codice giustinianeo o proporlo come primo relatore all’imminente Congresso internazionale di giurisprudenza. Ma il vero capolavoro del nostro è stato quando, qualche giorno fa, ha accusato l’avvocato di Zappaddu (il fotografo di Villa Certosa) di essere avvocato e al tempo stesso deputato. Quale meraviglia! Rimaniamo a bocca aperta; è come se risuscitasse Manzoni e accusasse Umberto Eco di scrivere romanzi storici. Che maligni quelli che dicono che questa è pura faziosità; io dico che qui siamo davanti al genio puro.

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