venerdì 20 febbraio 2009

IL COLORE DEL PRECARIATO

Ora che le casse del Comune sono prosciugate, i precari sono diventati figli di nessuno. Anzi, figli di quell´ombra chiamata Orlando che incombe su Palazzo delle Aquile suscitando nostalgie, risentimenti e imbarazzanti confronti. Per Cammarata il «notevole bacino di precari» fu «un colpo al cuore inferto alla città tra il 1986 e il 1998». Gli anni di Orlando, inventore del precariato in nome di un´utopia che contemplava plotoni di disoccupati sottratti all´illegalità e man mano inseriti nel mercato del lavoro attraverso società miste. Poi però i precari hanno ingrossato le proprie file (i 3.200 pip li reclutò il commissario Serio alla vigilia delle elezioni regionali 2001), hanno invaso le aziende comunali rendendole carrozzoni ingovernabili e hanno alterato la libera formazione del consenso con ferrei meccanismi di voto di scambio. Quelli che hanno prodotto i capitribù, i consiglieri di riferimento e una maggioranza inossidabile. Alla quale Cammarata deve la fascia tricolore.
(Fabrizio Lentini, in laRepubblica, 20 Febbraio 2009)

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