martedì 3 febbraio 2009

CONTRO LE "OSTERIE PADANE"


Un doppio hurrà per l´ex ministro Giuseppe Pisanu, che denuncia le "osterie padane" come nefaste ispiratrici di politiche miopi e ringhiose. Del resto, come potrebbe l´ex segretario personale di Benigno Zaccagnini, cresciuto nel cattolicesimo sociale e solidale, ragionare con il metro piccino e reazionario del leghismo?
Rimane un cruccio. E rimane un mistero. Come è stato possibile, in questi lunghi anni, che fior di democratici abbiano ingoiato l´alleanza politica con il partito dei Gentilini e dei Borghezio? I Pisanu, i Casini, i pochi veri liberali di Forza Italia, i socialisti della diaspora, il neo-repubblicano Fini, come hanno potuto? Va bene il potere, che lusinga e obnubila, va bene la necessità, in governi di coalizione, di chiudere un occhio sulle teste calde e sulle frange estreme. Ma se l´Italia è l´unico paese europeo con il partito xenofobo non solo sdoganato, ma anche solidamente al governo, non è forse anche per le omissioni e l´acquiescenza di quelli come Pisanu? Il "peso condizionante della Lega", che ora Pisanu denuncia come un problema grave, e una zavorra per il futuro, non era forse percepibile anche dieci o quindici anni fa? Dunque a che titolo lamentarsi, adesso, se la politica italiana è dominata "da un clima emotivo che eccita gli istinti più bassi" (ancora Pisanu)?
(Michele Serra, laRepubblica 3.1.09)

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