Pertinenti e anche confortanti le osservazioni di Gianfranco Fini sui "pericoli di cesarismo" nel Pdl. Ogni volta che qualcuno, nel centrodestra, osa formulare un pensiero critico, anche tenue, anche occasionale, ci si rallegra e ci si meraviglia: è un evento raro, più o meno come trovare un porcino da un chilo nel prato di un giardino pubblico. Le nostre uniche perplessità riguardano i tempi di elaborazione politica. Fini parla di "pericoli di cesarismo" di fronte a un partito nato per acclamazione; figlio di un altro partito anche lui nato e vissuto per acclamazione, la cui esistenza è stata scandita da non-congressi (come i non-compleanni di Bianconiglio) e da un solo quasi-congresso in quattordici anni di vita, che comunque non prevedeva mozioni né dibattito; nelle cui fila An ? che fu un partito vero ? è stata assorbita e zittita in cambio di una percentuale pagabile in poltrone, ma mai nominata, neppure una volta, nel discorso di re-insediamento del capo, che si è autoeletto, autoacclamato e autolodato come un padrone di casa prodigo con gli ospiti, a patto che non gli spostino i mobili. Se Fini ci ha messo quindici anni per accorgersi dei "pericoli di cesarismo", quanti anni ancora gli ci vorranno per accorgersi che il pericolo è già passato, nel senso che Cesare non solo è già ampiamente insediato, ma gli ha anche sottratto tutti i suoi legionari?
(articolo da Amaca di Michele Serra, Repubblica 28 nov 2008)
venerdì 28 novembre 2008
giovedì 27 novembre 2008
L'IMMAGINE E' TUTTO!
Mi è capitato di dire in varie occasioni che il dibattito politico ha assunto oggi una connotazione decisamente anomala. Si assiste spesso - da parte di uomini rappresentativi del governo (tra questi il presidente del consiglio è un caso emblematico) - a interventi con affermazioni, ragionamenti di parte (ma questo ci può stare) e spesso anche fumosi e inconcludenti; ma la cosa più grave è che non sono rari i casi i casi in cui si oltrepassano i limiti della decenza e della buona educazione. Ma non si affronta mai abbastanza il caso della carta stampata; lasciamo stare gli articoli e le prese di posizioni di giornali, in cui allegramente si sovvertono i fatti, si riportano dati chiaramente falsi o falsificati e si formulano giudizi che non sono solo partigiani, ma offendono il buonsenso e il senso morale. Spesso il caso più emblematico che colpisce è dato non dalle..parole, ma da un’immagine; eccone una prova. Secondo voi, un giornale che si dichiari organo di informazione dovrebbe fare una scelta così oltraggiosa della persona (quella a destra ovviamente?).
giovedì 20 novembre 2008
BERLUSCONI PROMETTE...
Incontrando la signora Merkel il nostro presidente del Consiglio, tra le altre carinerie, ha proposto Lufthansa come partner di Alitalia. Fosse stato a colloquio con l´amico Putin, avrebbe proposto Aeroflot; con un congolese, Air Congo; con un marziano, Air Marte. E così via.Già altre volte ci siamo soffermati con ammirazione su questa instant-politik che consiste nel mettere a suo agio l´interlocutore del momento. Almeno per il paio d´ore che trascorrono insieme, Berlusconi vuole che il suo ospite si senta pienamente soddisfatto. E´ un´attitudine arcitaliana, da bravo maître d´hotel, da intrattenitore navigato che sapendo di non poter contare su primati di ordine militare o politico, ogni volta che vede uno straniero punta tutte le sue carte sulla sua benevolenza. Se costui si sente a proprio agio, tornerà volentieri in Italia e ne parlerà favorevolmente con altri turisti molto influenti. L´unico rischio è che queste buone referenze, una volta messe a confronto, perdano di peso. Se i vari capi di Stato gratificati da Berlusconi dovessero incontrarsi, e ognuno di loro raccontasse che gli sono stati promessi un pezzo di Alitalia, una cripta personale in San Pietro, una rete Rai e l´isola di Capri, potrebbe sorgere qualche sospetto.
Michele Serra, Repubblica 20.11.08
Michele Serra, Repubblica 20.11.08
mercoledì 19 novembre 2008
IN CELLA PER UNA SCULACCIATA
Succede in Inghilterra, nella civilissima ma strana Inghilterra. La notizia è questa: un dirigente d´azienda di 47 anni, Mister Frearson, ha dato una manata sul sedere di Harry, 7 anni, che si era allontanato per ben dieci minuti, di sera e al buio; lo ha ritrovato nel parco, e ovviamente lo ha sculacciato. Io avrei dato più che una sculacciata. Chi non l´avrebbe fatto alzi la mano.
Qualche ora dopo quattro poliziotti si presentano in casa dell’uomo: lo interrogano, lo arrestano e lo tengono in cella per una intera notte.
Insomma un papà, nell’esercizio pieno delle sue funzioni educative, viene trattato come il famigerato mostro di Londra (anche se solo per una notte!); ma mi sbaglio o dei bravi poliziotti dovrebbero essere in grado di distinguere i banditi e i malfattori da un genitore nel pieno esercizio delle sue funzioni educative?
Penso ai poveri carabinieri italiani, descritti sempre come degli emeriti imbecilli, specie nelle migliaia di barzellette che circolano da noi; ma, per una volta, quei carabinieri tontoloni non sono italiani ma inglesi; si sono appellati a una legge inglese (mica del secolo scorso, no, è del 2004), che prevede una pena/ammenda per chi supera un limite (ma quale?) nel “castigo genitoriale". Pensate a certe leggi e leggine degli anni ’50 sul bacio in pubblico; severe ammende o addirittura l’arresto per un bacio, specie se era…rumoroso.
Insomma un episodio macroscopico che denuncia ancora una volta la frase con cui Cicerone sintetizzò le storture della giustizia: ‘summum ius summa iniuria’ (il diritto applicato in tutto il suo rigore si configura come una grandissima ingiustizia).
Pensate: in Inghilterra si registrano molti casi in cui i ragazzi si accoltellano senza ragione; accade sugli autobus, nelle stazioni della metropolitana, per la strada, persino dal panettiere. Il papà della sculacciata ha trascorso una notte in gattabuia, ma se a questi giovani accoltellatori i loro padri avessero dato qualche sculacciata o magari anche qualche schiaffone in più...
Qualche ora dopo quattro poliziotti si presentano in casa dell’uomo: lo interrogano, lo arrestano e lo tengono in cella per una intera notte.
Insomma un papà, nell’esercizio pieno delle sue funzioni educative, viene trattato come il famigerato mostro di Londra (anche se solo per una notte!); ma mi sbaglio o dei bravi poliziotti dovrebbero essere in grado di distinguere i banditi e i malfattori da un genitore nel pieno esercizio delle sue funzioni educative?
Penso ai poveri carabinieri italiani, descritti sempre come degli emeriti imbecilli, specie nelle migliaia di barzellette che circolano da noi; ma, per una volta, quei carabinieri tontoloni non sono italiani ma inglesi; si sono appellati a una legge inglese (mica del secolo scorso, no, è del 2004), che prevede una pena/ammenda per chi supera un limite (ma quale?) nel “castigo genitoriale". Pensate a certe leggi e leggine degli anni ’50 sul bacio in pubblico; severe ammende o addirittura l’arresto per un bacio, specie se era…rumoroso.
Insomma un episodio macroscopico che denuncia ancora una volta la frase con cui Cicerone sintetizzò le storture della giustizia: ‘summum ius summa iniuria’ (il diritto applicato in tutto il suo rigore si configura come una grandissima ingiustizia).
Pensate: in Inghilterra si registrano molti casi in cui i ragazzi si accoltellano senza ragione; accade sugli autobus, nelle stazioni della metropolitana, per la strada, persino dal panettiere. Il papà della sculacciata ha trascorso una notte in gattabuia, ma se a questi giovani accoltellatori i loro padri avessero dato qualche sculacciata o magari anche qualche schiaffone in più...
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