domenica 11 gennaio 2009

FABRIZIO DE ANDRE' TERRORISTA!


Da leggere, rileggere e conservare, a futura memoria, l´articolo di Mimmo Franzinelli (Repubblica di ieri) che riporta ampi stralci della "schedatura" di Fabrizio De André in quanto "filo-terrorista". Quella prosa questurina, come scrive giustamente Franzinelli, ci racconta un "pauroso deficit di cultura democratica" da parte di apparati dello Stato che alla difesa della democrazia avrebbero dovuto essere dediti. Queste ed altre carte dovrebbero essere allegate, per migliore comprensione della storia del nostro Paese e di noi stessi, alle coraggiose parole di Adriano Sofri sul delitto Calabresi, e alla sua dolente ammissione di responsabilità morale in quell´esecuzione capitale a freddo. Il "deficit di democrazia" non fu certo l´ultima né la meno importante delle cause degli anni di piombo. Al fanatismo e al narcisismo eversivo (rosso e nero), lo Stato oppose troppo spesso una sdrucita e ottusa versione della democrazia e del diritto. Ebbe i suoi martiri ma anche i suoi carnefici, dai felloni parafascisti annidati nei servizi giù fino ai poveri funzionarietti ignoranti e reazionari che videro in De André un "terrorista" perché aveva amici anarchici. Non ha alcuna giustificazione, in questo quadro, il sangue versato dai killer ideologici. Ma neppure la mediocrità colpevole, pigra, a sua volta eversiva che ominicchi di potere e sottopotere misero in campo come parodia criminale dello Stato e delle Leggi, che noi a milioni, cittadini democratici, onorammo e onoriamo molto meglio di loro.
(da 'laRepublica' 11.1.2009)

lunedì 5 gennaio 2009

NIENTE PULCI, SIAMO ITALIANI

È bastato che Berlusconi strillasse per qualche mese che bisogna riformare le intercettazioni, perché uno stuolo di giornalisti al seguito cominciasse a ripeterlo a pappagallo. Senza peraltro spiegare il perché. Bruno Vespa scrive su 'Bresciaoggi' (imperversa pure lì) che "è sempre più urgente sanare la piaga delle intercettazioni", dopo averne sciorinate a centinaia nei tele-processi di Cogne, Erba, Garlasco e Perugia. Il 'Corriere' gli fa eco in prima pagina: "Riforma condivisa delle intercettazioni" in base al "testo del Consiglio dei ministri". Si spera che quel testo, al 'Corriere', non l'abbiano letto: altrimenti non si vede come possano sollecitare una legge che manda in galera (pena da 1 a 3 anni) i cronisti, anche del 'Corriere', che citano o riassumono intercettazioni o altri atti d'indagine, anche "non più coperti da segreto", prima del processo (potranno farlo solo 4-5 anni dopo la scoperta dei fatti). Alla prossima conferenza stampa uno dei fortunati giornalisti accreditati potrebbe domandare al premier: "Scusi, perché mai vuole riformare le intercettazioni?". Se dice che sono troppe, obiettare che ogni anno si fanno 3 milioni di nuovi processi e s'intercettano appena 15-20 mila persone. Se dice che costano troppo, obiettare che nel 2007 sono costate 224 milioni, ma han fatto recuperare allo Stato svariati miliardi da mafiosi, narcotrafficanti, finanzieri furbetti, corrotti, rapinatori, truffatori; comunque per risparmiare basta acquistare le apparecchiature anziché affittarle da privati, o imporre tariffe scontate alle compagnie telefoniche. Se dice che all'estero ne fanno di meno, obiettare che [all'estero] ne fanno di più, ma non risultano nelle statistiche perché non le dispongono solo i giudici, ma anche le polizie e i servizi segreti senza render conto a nessuno. Se dice che all'estero si fanno solo per mafia e terrorismo, obiettare che l'Fbi ha appena intercettato e arrestato il governatore dell'Illinois, Rod Blagojevic, e centinaia di top manager di Wall Street coinvolti nei mutui subprime.
Se dice che all'estero i giornali non le pubblicano, esibire un giornale Usa a piacere con le telefonate di Blagojevic & C., compresi i non indagati Jesse Jackson jr. e Rahm Emanuel, braccio destro di Obama. Se dice che vanno escluse per i reati minori, obiettare che il testo governativo le vieta per associazione a delinquere, sequestro i persona, rapina, stupro, furto, spaccio, estorsione, truffa, frode fiscale, bancarotta, omicidio colposo, sfruttamento della prostituzione. Reati minori? Che ne pensano An e la Lega? Se dice che bastano e avanzano gli altri mezzi d'indagine, obiettare che tutti i più recenti scandali sono emersi grazie alle intercettazioni: Bancopoli, Calciopoli, Vallettopoli, casi Cuffaro e Saccà, clinica-horror Santa Rita, Abu Omar e Sismi deviato, Tangentopoli a Firenze, Pescara, Napoli, Potenza. Se dice che la riforma serve appunto per coprire gli scandali, ringraziarlo per la squisita sincerità. Poi avvertire Vespa e il 'Corriere'.
(Marco Travaglio, da L'Espresso, Signornò, 31 dicembre 2008)